Passamonti sui giochi: urge un “tavolo” con operatori
Non si possono escludere gli operatori da un tavolo di confronto volto a stabilire delle “azioni efficaci” nel mondo dei giochi. A ribadirlo con fermezza è stato Massimo Passamonti, il presidente di Confindustria Sistema Gioco Italia.
L’occasione è stato il convegno dal titolo “A che gioco giochiamo? Un’oscura dipendenza”, nel corso del quale Passamonti ha avuto modo di esprimere la sua opinione e di puntualizzare come consideri “errato nella forma e nella sostanza l’aver deciso di non invitare gli operatori del settore ad un’occasione di dibattito pubblico e istituzionale di così grande rilievo.
Non è passato infatti inosservato il fatto che siano stati ignorati gli operatori di un settore industriale da sempre disponibile al confronto per affrontare e risolvere questioni che si sono rivelate centrali nel corso del convegno. I numeri parlano di 5.800 imprese, oltre 140.000 punti di vendita e un bacino occupazionale di oltre 100.000 addetti.
Ancora più sorprendente è stata giudicata da Passamonti l’assenza dal panel dei relatori di Aams, “l’autorità demandata dallo Stato a regolamentare il settore dei giochi”. Il presidente ha continuato ribadendo l’impegno da parte della Federazione nella promozione di iniziative sempre più efficaci in materia di sicurezza nel gioco e nella prevenzione di problemi di natura sociale.
Passamonti ha sottolineato come l’azione debba essere frutto di un lavoro risultato delle competenze di tutti gli attori coinvolti nel complesso settore del gioco, e ha concluso rilanciando la proposta di un tavolo di confronto “che possa sfociare in un gruppo di lavoro con le Autorità per arrivare, in breve tempo, ad azioni efficaci che possano contrastare i fenomeni di illegalità e gli abusi che ancora gravano sul settore e favorire l’educazione alla responsabilità”.